Sono una giornalista italo-spagnola di 28 anni, e collaboro con vari media e organizzazioni italiani, spagnoli e anglosassoni. Dopo aver vissuto i miei anni universitari tra Londra e Bologna, dove ho avuto la fortuna di studiare letteratura, cinema e comunicazione, sono ritornata al sud d’Europa, luogo che mi sono resa conto che non avrei mai voluto lasciare. Se non fosse stato perché, sia in Italia che nel resto dei paesi del sud d’Europa, la classe capitalista porta avanti un modello costruito sul turismo ed il settore edile che ci impedisce sia di avere delle condizioni materiali dignitose, sia di avere la possibilità di realizzare i nostri sogni. Una volta tornata, ho fatto parte di organizzazioni come il Sindacato degli inquilini e il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro l’apartheid israeliano. La mia priorità è sempre il miglioramento delle condizioni materiali di tutta la classe lavoratrice. I miei nonni e la mia famiglia in generale mi hanno dato l’esempio con la loro appartenenza a sindacati e a partiti politici come il PCI che, allora come oggi, credo siano il modo più efficace di migliorare le nostre condizioni: l’unico modo per mettere fine alla fine della storia è organizzandoci e pretendendo.