IL FATTORE X CHE SPAVENTA IL MONDO

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di Luigi Esposto – 19 novembre 2024

Non sono trascorse neanche due settimane dal giorno in cui l’esito del voto per le presidenziali USA del 2024 ha decretato la vittoria netta dei repubblicani sui democratici, che già il presidente in pectore Trump ed il suo outsider Musk, stanno da giorni, nei fatti, esercitando uno straordinario potere che la Costituzione americana, previo giuramento, conferirà ufficialmente soltanto al primo dei due, durante la cerimonia di insediamento alla Casa Bianca, prevista per il prossimo 20 gennaio 2025.

Dalla telefonata con Zelensky, ai contatti con Xi Jinping, Putin, Erdogan, Milei ed i leader del G20 risulterebbe già essere stato delineato a Mar-a-Lago, quasi del tutto, un nuovo piano su larga scala, di redistribuzione del potere politico ed economico a livello globale, che si baserebbe su politiche fortemente autocratiche, isolazioniste e nazionaliste e che sembrerebbe già preludere ad uno scenario geopolitico caratterizzato da forti turbolenze e tensioni contrapposte da più parti del globo, in cui il destino delle masse popolari, delle economie produttive e delle organizzazioni democratiche apparirebbe sempre più cupo. Uno scenario di grande instabilità, che farebbe apparire come paradossale persino la teoria complottista del “nuovo ordine mondiale”; una sorta di luogo comune, oramai.

Nella messa a punta di tale piano, sin da subito, l’uomo più ricco del mondo sembra averne dettato la linea principale, sul piano economico, politico e della comunicazione.

A Wall Street, nell’ultimo mese la sola Tesla ha registrato un incremento del 58% di capitalizzazione e sta registrando settimanalmente un incremento del 42%, al punto da portare la casa automobilistica leader mondiale nella produzione di auto elettriche a superare una capitalizzazione di 1.000 miliardi di dollari, nonostante l’attuale calo delle vendite mondiali di veicoli elettrici.

Incremento di gran lunga superiore ai balzi in avanti, registrati nell’ultimo mese, del 27% di Bitcoin, del 18.64% di Morgan Stanley, del 18.28% di General Motors e del significativo balzo in avanti dei titoli azionari di tutte le Big Tech della Silicon Valley.

Nell’ultima settimana, il patrimonio netto di Elon Reev Musk ha superato quota 304 miliardi di dollari, nonostante le pesanti perdite che X ha subito dallo scorso 7 novembre 2024, per la chiusura in massa – fuga sui social media Bluesky e Threads – di milioni di account, per la presenza sull’ex-Social Network dell’uccellino ereditato da Mister X, di “troppi contenuti negativi, offensivi e pericolosi per la democrazia”, a detta della comunicazione ufficiale del quotidiano The Guardian, diffusa mediante il suo ultimo post pubblicato sullo stesso X.

Alla chiusura più significativa di 80 profili creati dal celebre quotidiano britannico e seguiti da 27 milioni di followers – una sorta di vero e proprio lockdown nella galassia di X – è seguita la chiusura degli account della testata spagnola La Vanguardia, del Festival del Cinema di Berlino e degli account di innumerevoli politici, attori e personaggi dello spettacolo, di fama nazionale ed internazionale, al punto che la capitalizzazione di X è passata da 44 miliardi di dollari, cifra con cui Musk ha acquistato Twitter nel 2022, a circa mal contati 15 miliardi di dollari. Un vero e proprio tracollo causato dalla fuga di massa che lo stesso Musk ha subito commentato sul suo Social Verbum con uno sprezzante: “Sì, sono una laboriosamente vile macchina di propaganda”!

Sul piano politico, Musk è stato battezzato da Trump “Chief of chief”, ottenendo assieme alla sua controfigura Vivek Ramaswamy la nomina per la direzione di un nuovo Dipartimento, il DOGE (Department of Governative Efficiency) – nome scelto dallo stesso Mr. X come tributo alla cripto valuta – che non sarà un vero e proprio organismo di governo, ma un organo consultivo le cui indicazioni, che si preannunciano andare nella direzione di ingenti tagli al Deep State, dovranno essere trasformate in atti amministrativi o legislativi dall’Ufficio di Bilancio della Casa Bianca.

Tale direzione consentirebbe a Musk di consolidare la sua “partnership” col Pentagono e la NASA – la sola SpaceX ha già all’attivo dei contratti con la NASA, il Pentagono e la CIA dal valere di circa 18 miliardi di dollari – e di fare la voce grossa con la SEC, l’autorità di Borsa e la FTD, l’agenzia che si occupa di antitrust negli States. Nel mirino del magnate sudafricano, che per circa 2 ore al giorno si diverte a lanciare sassi nel mondo dal parco giochi di X, c’è anche la FAA, l’autorithy che regolamenta, nel settore dell’aviazione, i vincoli ambientali e di sicurezza che anche le navicelle Starship di SpaceX, ancora in fase sperimentale, devono rispettare per i lanci nello Spazio.

Con la sola direzione del DOGE, Musk si vedrebbe rafforzare enormemente gli interessi già attivi delle due sue società Tesla e SpaceX, nei Ministeri dell’Energia, Federale, degli Interni, del Commercio, della Sicurezza, dei Trasporti, della Difesa e nella sfera d’influenza di Agenzie “indipendenti” come la NASA.

Ma non basta, perché sul piano politico, negli ultimi giorni Musk si è mosso su più fronti ed in modi diversi, incarnando sin da subito la figura del nuovo leader mondiale delle destre di stampo libertario e di co-presidente degli Stati Uniti. 

Alcuni collaboratori del futuro ed ex-presidente Trump, irritati dall’ingombrante, quasi ubiqua, presenza di Musk, hanno fatto trapelare la notizia che il patron di Tesla, subito dopo la vittoria elettorale, si sia praticamente trasferito a Mar-a-Lago con suo figlio X e le sue guardie del corpo.

Elon, “the first buddy of President”, dallo scorso 7 novembre pranza e cena ogni giorno con The Donald e Melania. Mister X ha partecipato alle telefonate con Zelensky,  Netanyhau, Erdogan, Milei ed i leader di mezzo mondo. Ha accompagnato Trump alla Casa Bianca per la transizione governativa. Ha avuto un incontro segreto con l’ambasciatore iraniano all’ONU. Si è messo di traverso per la nomina al Tesoro. Ha bocciato ad alta voce le candidature di Mike Pompeo e NikkyHaley. Elon partecipa a tutti i meeting per la formazione della nuova squadra di governo. La gran parte degli osservatori internazionali non scommette molto sul fatto che l’idillio tra i due tycoonnarcisisti possa durare a lungo, anche perché Trump ha litigato praticamente con quasi tutti i membri dello staff del suo primo governo. Tra due maschi alfa vige la regola del più forte che prima o poi predomina.

Certamente, nella tenuta del rapporto tra i due agguerriti competitors pesano molto i 130 milioni di dollari che Musk ha elargito nella campagna elettorale degli ultimi 6 mesi e l’uso di X pro Trump, ma il tycoon dal ciuffo biondo, volatile è uno che si stanca in fretta dei suoi concorrenti e dal suo vocabolario è esclusa la riconoscenza come parola d’ordine.

Anche nel Vecchio Continente, il più visionario degli oligarchi adottati dagli USA, ha lanciato non pochi sassi negli ultimi giorni.

In un momento di forte debolezza e di crisi politica del Paese guida dell’UE, il cancelliere tedesco uscente, ancora prima di riempire le prime pagine dei quotidiani di tutto il mondo per la telefonata giravolta con Putin a cui ha parlato di negoziato, si è beccato dello “scemo”, senza mezzi termini. Gli uomini cinici, attaccano particolarmente i deboli sfruttandone a loro favore i momenti di debolezza. E Musk, per gli affari, mostra cinismo da vendere.

D’altra parte, sul versante dei rapporti con le istituzioni del bel Paese a forma di stivale, non è passato inosservato ai media internazionali l’intervento a gamba tesa – “These judges need to go” – rivolto ai giudici italiani del tribunale di Roma, per la decisione di sospensione della convalida del trattenimento di 7 migranti in Albania ed i successivi ed inevitabili rintuzzamenti con l’attuale inquilino del Quirinale, nonché capo del Consiglio Superiore della Magistratura, palesatisi sullo stesso X e che nascono dallo scorso 20 dicembre 2023 in cui Mattarella metteva in guardia l’Italia dallo strapotere di oligarchi che influenzano media e progettano missioni spaziali.

Chi crede che tale intervento falloso, compiuto da parte di chi coltiva da circa un anno degli “intimi” rapporti col capo del governo italiano, considerato “ancora più bello dentro che fuori”, sia stato il frutto di un casuale lancio compulsivo di sassi, durante una plumbea giornata autunnale, potrebbe essere tacciato di ingenuità in un futuro non molto lontano.

In Italia, la sola partita dei 6 satelliti Starlink, a bassa quota, che già assicurano al Paese dalla “Costituzione più bella del mondo” parte della connessione Internet a banda larga, ad oggi, varrebbe 1.5 miliardi dollari; certamente spiccioli rispetto alla cifra di 240 miliardi di dollari che la Morgan Stanley, una delle più note banche americane d’affari, stima possa essere nel 2040 il fatturato di Starlink, ma di sicuro una buona breccia da usare per sfondare la porta europea degli affari in materia di difesa, connessioni satellitari e comunicazione, in un momento in cui la leadership delle Meloni al governo è di gran lunga più salda di quelle parecchio azzoppate dei due capi di governo degli altri due principali Paesi partner della UE. Oltretutto, Giorgia Meloni è leader dei conservatori europei con cui Musk intende dialogare.

In una logica di “do ut des”, lo stesso Musk, comprensibilmente, ha dovuto fare un passo indietro nella polemica col Colle, ben immaginando che la Meloni intenderebbe sfruttare la sua amicizia per sciogliere l’amaro in bocca dei repubblicani che l’hanno vista, in questi ultimi mesi di silenzio elettorale, andare ripetutamente tra le braccia di Biden, per le politiche oltranziste a favore della resistenza ucraina ed accreditarsi quindi anche con il “The Donald 2 la vendetta”, supportato invece spudoratamente nella sua prima campagna elettorale. 

Questione di reciproche opportunità ed interessi, evidentemente; nulla di nuovo nella sfera della politica!

Fatto sta che la lapide scagliata da Mister X contro la magistratura italiana ha fatto aprire una crepa anche all’interno della stessa maggioranza di governo italiano, oltre che nella stessa Fratelli e Sorelle d’Italia.

Tra tutti, i commenti di Tajani e Rampelli, oltre a quelli di altri rappresentanti di peso della maggioranza di governo, non sono stati accomodanti nei confronti dell’irriguardoso attacco muskiano.

Insomma, su più fronti, il quasi certamente sommo vincitore delle presidenziali USA del 2024, sta giocando la sua partita dal solito parco giochi di X, ingolfando dal 7 Novembre 2024 ad oggi la mole di notizie dell’attualità politica, diffuse a raffica dai Mass Media di tutto il mondo.

E provando a calarsi per un attimo nei panni e nella mente di un “visionario” che sogna e progetta di traghettare la popolazione del pianeta Terra su Marte, che crede che la tecnologia sia il più grande motore della storia umana, quale strumento di conquista dell’immortalità, che ha l’ambizione di rendere gli umani iperumani multi-planetari, impiantando nel loro cervello un chip in grado di potenziarne la creatività e l’energia in modo da sconfiggerne malattie e disabilità, che ha comprato un parco giochi nel tentativo di creare una piazza virtuale, globale dove le informazioni, non importa se vere o false, possano passare istantaneamente e digitalmente senza mediazioni e che usa delle lettere – ad esempio la “X” impiegata nel calcolo matematico per definire delle incognite – per dare dei nomi di algoritmi ai propri figli, la paura che X sia la più grande incognita del futuro del pianeta e del genere umano è umanamente comprensibile!

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