Elena Urgnani 

nata a Milano il 19/10/1960

Milanese di nascita, ho frequentato un istituto tecnico, diplomandomi nel 1979, come ragioniere e perito mercantile, in seguito  mi sono iscritta a Lettere alla Statale di Milano, dove mi sono laureata nel 1986.  Pur avendo cominciato ad insegnare italiano e latino, ho preferito accettare una borsa di studio dalla Rutgers University (The State University of NJ, USA), ho vissuto diversi anni in USA e ho insegnato italiano in diverse università, completando un PhD in Italiano. Tornata in Italia nel 1992, dopo il riconoscimento del dottorato, ho insegnato in diversi licei, ho superato un concorso per insegnare italiano e latino nelle scuola superiori e ho scritto alcuni libri di critica e storia letteraria. 

Non ho un vissuto da attivista, se si esclude l’essere eletta rappresentante studentesca nel Consiglio di Istituto della mia scuola nel 1978, tuttavia la frequentazione della Libreria delle Donne di Milano mi ha insegnato che la politica non è solo e nemmeno primariamente la politica dei partiti. La politica è come vivi e non a chi dai il voto. Ho avuto in tempi diversi una tessera del Partito Radicale (nel cui DNA stava la nonviolenza gandhiana), e poi una tessera dei Verdi, ma non mi sono mai impegnata in prima persona in un partito, credo che la cosa più politica che io abbia fatto fino ad ora sia stato avviare 10 anni fa un’azienda agricola biologica poco fuori Milano, ad Abbiategrasso, dove mi sono trasferita con mio marito e mio figlio. Questo cambio di prospettiva mi ha aperto gli occhi sulla PAC e sulla politica agricola dell’Unione Europea, ma soprattutto sul sistema dei contributi pubblici e della loro distribuzione tramite le Regioni. Mi sono resa conto di cosa sia il Greenwashing e di quanto forti siano gli interessi della speculazione edilizia e quelli contrari alla transizione ecologica. 

Fino a pochi anni fa ero un’entusiasta sostenitrice dell’UE quando questa si presentava come un progetto di pace e di benessere condiviso, l’Europa di Mazzini e di Altiero Spinelli, ma vedo che questo progetto sta naufragando, da quando è scoppiata la sciagurata guerra in Ucraina l’UE è diventata l’Europa della NATO.

Mi sento in imbarazzo nel  fare lezione di Educazione Civica, e nello spiegare i Principi Fondamentali della Costituzione Italiana, perché non riesco più a dare un senso all’art. 11: L’Italia RIPUDIA LA GUERRA, non solo la guerra di aggressione, ma anche la guerra come metodo di risoluzione delle controversie internazionali. Se l’Europa avrà un esercito, dobbiamo fare in modo che abbia anche una Costituzione dove il principio pacifista sia affermato a chiare lettere. Per questo ritengo che la lista PACE TERRA DIGNITA’ potrà e dovrà funzionare come il lievito nel pane, accendendo un dibattito reale sul futuro dell’Europa e contaminando anche altri partiti su quello che è il tema più importante di questo momento: LA PACE NECESSARIA.

materiali

certificato del casellario giudiziale