di Alfredo Comito – Milano 23 novembre 2024
La Terza Marcia Mondiale per la Pace è giunta a Milano. Accompagnate da tre musicisti, le due marciatrici Tania e Marilena, hanno attraversato l’area pedonale del centro di Milano sino a Via Mercanti, dove hanno parlato del significato della marcia e del loro impegno. “Riconciliamoci col nostro amico, ma anche col nostro nemico” invita Marilena che viene dalla Grecia.
“La marcia Mondiale ci ricorda che non siamo soli” ci dice Tania sollecitandoci a non restare immobili, a non desistere dalla idea che si possa cambiare lo stato di cose esistenti.
Ci sono cinquantasette conflitti in corso nel mondo, due dei quali sotto gli occhi degli europei, in Ucraina e in Palestina, che hanno prodotto morte, distruzione e inquinamento, per non parlare dei tanti profughi che fuggono senza trovare accoglienza. Un dramma che va fermato, perché prioritario su tutto il resto, sottolinea Sabina Ciuffini di Pace Terra e Dignità. Il permesso concesso da Biden all’Ucraina di utilizzare missili a lungo raggio a guida Nato per colpire in profondità la Russia ha alzato e di molto la tensione e il pericolo di una deriva nucleare e “malgrado l’opinione pubblica italiana non sia assolutamente d’accordo sull’entrare in guerra, siamo praticamente complici” conclude Sabina Ciuffini.
Emergency, che ha aderito sin dall’inizio all’inziativa della marcia, ha ricordato, attraverso la sua porta voce Elisabetta Tealdi, la campagna R1PUD1A lanciata dalla organizzazione creata da Gino Strada per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della guerra, richiamando nella sua grafica l’articolo 11 della Costituzione che recita “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come strumento di risoluzione delle controversie internazionali”.