Nato nel 1947 vicino a Salerno, emigrato con la famiglia a Torino alla fine degli anni Cinquanta. Studi classici e poi laurea in Filosofia con Norberto Bobbio (con una tesi sulle filosofie della guerra e della pace), sono stato Ordinario di Storia del pensiero politico all’Università di Torino, vi ho insegnato anche altre discipline, per oltre 40 anni. Visiting professor in atenei stranieri, ho tenuto e tengo lezionie conferenze in numerose sedi accademiche e culturali in Italia e all’estero. Fui collaboratore e allievo- amico di Aldo Capitini, collaborando alla rivista “Azione Nonviolenta” e fondatore poi di un Gruppo di azione nonviolenta a Torino, alla morte prematura di Capitini (1968).
Ho fondato e dirigo “Historia Magistra. Rivista di Storia critica” e “Gramsciana. Rivista internazionale di studi su Antonio Gramsci”. Ho pubblicato oltre a centinaia di articoli, più di 50 volumi: fra gli ultimi: L’Italia delle idee. Un secolo e mezzo di pensiero politico (Bruno Mondadori, 2011); Gramsciana. Studi su Antonio Gramsci (Mucchi, 2014, nuova ed. riv. e accr. 2015); 1917. L’anno della rivoluzione (Laterza, 2016); Gramsci. Una nuova biografia (Feltrinelli 2017; nuova ed. riv. e accr. 2018); L’intellettuale antifascista. Ritratto di Leone Ginzburg (Neri Pozza, 2019); Manuale di storiografia (Pearson Italia, 2021); Gramsci. La biografia (Feltrinelli 2024). In preparazione un libro sulla situazione geopolitica mondiale nell’ultimo mezzo secolo e la biografia di Piero Gobetti. Lavoro nell’Edizione Nazionale degli Scritti di Gramsci, e in quella di Antonio Labriola. Dagli studi gramsciani ho tratto uno spettacolo (Un Gramsci mai visto, da me diretto e interpretato) che messo in scena finora una cinquantina di volte è tuttora in programmazione in varie città.
Giornalista fin dal 1971 (insignito con targa d’argento di “Decano del giornalismo piemontese”),ho scritto per numerosi quotidani (La Stampa, Corriere della Sera, il Manifesto, il Sole 24 ore, Il Fatto Quotidiano…): ho interrotto pubblicamente i rapporti con La Stampa, e anche con MicroMega (di cui ero collaboratore organico fin dal 2004), per le loro posizioni belliciste sulla guerra in Ucraina. Attualmente accanto a quello di docente e conferenziere (soprattutto sulle tematiche della guerra), svolgo un ruolo di commentatore dell’attualità in programmi radiotelevisivi, e sul web. Candidato alle elezioni comunali di Torino nel 2021, per una lista unitaria di Sinistra, non sono stato eletto per pochissimi voti, e lanciai subito dopo l’idea di una Costituente della Sinistra, in parte raccolta nel progetto di Unione Popolare, sotto le cui insegne sono stato Capolista per la Circoscrizione 1, a Torino, alle Politiche del 2022.
Mi riconosco nel Progetto Pace Terra Dignità, perchè ho fin dall’adolescenza messo in cima ai miei valori la pace, come valore supremo e qualificante, e a tal fine ho studiato, producendo numerosissimi testi, la guerra, il militarismo, il bellicismo. Oggi più che mai, battersi contro la guerra è il primum et necessarium, anche a prescindere dagli orientamenti ideologici. Ma del resto ho sempre ritenuto (e scritto) che essere di sinistra significhi due cose: 1) battersi contro le disuguaglianze; 2) ripudiare la guerra.